08/09/2011 - La Juventus torna a casa
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08/09/2011 - La Juventus torna a casa
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Il viaggio è finito. Da giovedì sera la Juventus tornerà a casa. Dopo tre anni di gare in “affitto” i bianconeri entreranno infatti per la prima volta nel loro nuovo stadio. Un impianto modernissimo, che non ha eguali in Italia, addirittura all’avanguardia in Europa. La società di Corso Galileo Ferraris ha osato parecchio: l’investimento è infatti stato importante (122 milioni di Euro) e fatto in un momento storico non certo economicamente floridissimo. Tale azzardo però consentirà alla Vecchia Signora di ritrovare quella competitività e anche quello charme andati persi con gli anni.
L’impianto è, come detto, moderno e pensato esclusivamente per il calcio. Potrà contenere 41mila spettatori ma è stato dotato anche di salottini privati e poi ancora di un gran numero di bar, centro commerciale e museo a tema. Un vero e proprio polo d’attrazione che consentirà alla società bianconera d’essere al centro della riqualificazione di un’intera area di Torino e di trarre da ciò enormi guadagni.
Per inaugurare questo nuovo gioiello la Juventus ha scelto il modo più romantico: la rivisitazione della propria storia. Ha deciso di celebrare i campioni del proprio passato, di esaltare, uno dopo l’altro, i centoquattordici anni della propria “vita” e di incontrare chi, oltre un secolo fa, le ha regalato un marchio, dei colori, divenuti col tempo indelebili.
Alle 21.30, dopo una cerimonia spettacolare sul prato del nuovo stadio si affronteranno infatti la Juventus di oggi e il Notts County. Quello inglese è il club professionistico più antico del mondo. La società che, nel 1903, fornì ai giocatori italiani quelle maglie bianconere oggi conosciutissime in tutto il mondo. A Torino accantonarono il rosa e cominciarono a vincere.
A Nottingham sentono forte il legame con la compagine degli Agnelli, tanto che quando la loro squadra vince qualcosa d’importante il coro che più viene cantato è: “It’s just like watching Juve”. Anche questo, seppur in piccolo, può essere considerato un onore...
Il viaggio è finito. Da giovedì sera la Juventus tornerà a casa. Dopo tre anni di gare in “affitto” i bianconeri entreranno infatti per la prima volta nel loro nuovo stadio. Un impianto modernissimo, che non ha eguali in Italia, addirittura all’avanguardia in Europa. La società di Corso Galileo Ferraris ha osato parecchio: l’investimento è infatti stato importante (122 milioni di Euro) e fatto in un momento storico non certo economicamente floridissimo. Tale azzardo però consentirà alla Vecchia Signora di ritrovare quella competitività e anche quello charme andati persi con gli anni.
L’impianto è, come detto, moderno e pensato esclusivamente per il calcio. Potrà contenere 41mila spettatori ma è stato dotato anche di salottini privati e poi ancora di un gran numero di bar, centro commerciale e museo a tema. Un vero e proprio polo d’attrazione che consentirà alla società bianconera d’essere al centro della riqualificazione di un’intera area di Torino e di trarre da ciò enormi guadagni.
Per inaugurare questo nuovo gioiello la Juventus ha scelto il modo più romantico: la rivisitazione della propria storia. Ha deciso di celebrare i campioni del proprio passato, di esaltare, uno dopo l’altro, i centoquattordici anni della propria “vita” e di incontrare chi, oltre un secolo fa, le ha regalato un marchio, dei colori, divenuti col tempo indelebili.
Alle 21.30, dopo una cerimonia spettacolare sul prato del nuovo stadio si affronteranno infatti la Juventus di oggi e il Notts County. Quello inglese è il club professionistico più antico del mondo. La società che, nel 1903, fornì ai giocatori italiani quelle maglie bianconere oggi conosciutissime in tutto il mondo. A Torino accantonarono il rosa e cominciarono a vincere.
A Nottingham sentono forte il legame con la compagine degli Agnelli, tanto che quando la loro squadra vince qualcosa d’importante il coro che più viene cantato è: “It’s just like watching Juve”. Anche questo, seppur in piccolo, può essere considerato un onore...
fiorentina93- Allenatore di serie B
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Re: 08/09/2011 - La Juventus torna a casa
Da interista, spero che la Juventus possa dimostrare che investendo nello stadio si può uscire da questa situazione di cronica dipendenza dai diritti tv che fa si che le nostre società siano sempre con l'acqua alla gola. Oltre a questo si dimostrerebbe una volta per tutte che la legge sugli stadi, ferma da due anni in parlamento (!), non è poi così necessaria; basterebbe un pò di collaborazione tra società, comune e altri investitori.
PS: Sembra veramente bello lo stadio dalle immagini dell'interno che ho visto su SKY.
PS: Sembra veramente bello lo stadio dalle immagini dell'interno che ho visto su SKY.
Kosmica- Allenatore di fama europea
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Re: 08/09/2011 - La Juventus torna a casa
Colgo l'occasione per comunicare ai NON abbonati sky che la diretta della partita (solo la partita però) sarà trasmessa in chiaro su Cielo (SKY versione digitale terrestre) ia partire dalle ore 21.00
Commento affidato a Fabio Caressa ed a Massimo Mauro
Commento affidato a Fabio Caressa ed a Massimo Mauro
Re: 08/09/2011 - La Juventus torna a casa
..........tre sole cose:
1)le panchine sono inserite nella tribuna in perfetto stile Old Trafford!
2)sezione bussiness & shopping in perfetto stile stadi di football americano
3)mancanza delle reti di protezione
sul punto tre sono estremamente felice per questo passo avanti in tema di civiltà, io condivido il pensiero che se ci sono le barriere esce sempre l'animale che è dentro di noi, se mancano le barriere ognuno, anche il più sbroccato di testa, si comporta in modo civile.
Però si poteva fare di più, io avrei eliminato anche quella piccolo parapetto trasparente e abbassato il primo livello di seggiolini direttamente all'altezza del campo in perfetto stile inglese. Comunque è un problema di scelta in fase di progettazione, se problema possiamo definirlo perchè di scarsa importanza.
1)le panchine sono inserite nella tribuna in perfetto stile Old Trafford!
2)sezione bussiness & shopping in perfetto stile stadi di football americano
3)mancanza delle reti di protezione
sul punto tre sono estremamente felice per questo passo avanti in tema di civiltà, io condivido il pensiero che se ci sono le barriere esce sempre l'animale che è dentro di noi, se mancano le barriere ognuno, anche il più sbroccato di testa, si comporta in modo civile.
Però si poteva fare di più, io avrei eliminato anche quella piccolo parapetto trasparente e abbassato il primo livello di seggiolini direttamente all'altezza del campo in perfetto stile inglese. Comunque è un problema di scelta in fase di progettazione, se problema possiamo definirlo perchè di scarsa importanza.
PINUCCIO- Allenatore di fama europea
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Re: 08/09/2011 - La Juventus torna a casa
Per legge in Italia bisogna comunque mantenere un minimo di protezione, credo che non avrebbero potuto togliere in toto la divisione tra il terreno di gioco e la tribuna. Per il resto, spero che la Juventus dimostri che anche in italia è possibile rendere vivibile lo stadio. Due cose che andrebbero combattute sono: le bancarelle fuori dagli stadi con il falso merchandising e i bagarini fuori dagli ingressi. Se la Juventus, con lo stadio di proprietà (che comprende anche tutta l'area attorno), riesce a fare ciò, penso che sia una dimostrazione forte che alla fine, anche senza aspettare il parlamento (con la legge sugli stadi), si possano risolvere i problemi di vivibilità e fruibilità dello stadio. Ci sono tanti progetti di altre società (spesso più raccontati che effettivamente progettati) che potrebbero seguire il corso della Juventus. Il Cagliari ci ha provato ma il comune (o la provincia) hanno posto il veto per alcuni motivi. Ma è possibile che per una cosa così importante per il comune e per la società non si riesca a trovare un accordo? Sarebbe bello vedere le società ognuna con un proprio stadio magari "riciclando" San Siro e il Luigi Ferraris (oltre anche all bellissimo stadio del Cesena) e mantenendo come sede fissa della Nazionale l'Olimpico di Roma.
Kosmica- Allenatore di fama europea
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